Facebook e ed Instagram: colpa cosciente o dolo eventuale?

Nel rullo di notizie di Facebook ed Instagram capita sempre più spesso di imbattersi in annunci pubblicitari relativi ad oggetti scontatissimi. Dalle Lacoste agli Oakley ai Ray-Ban. In questo momento, ad esempio, Instagram è letteralmente tappezzata di pubblicità palesemente false che propongono il surf elettrico eFoil (bellissimo prodotto che costa 12.000 $) a 199.99 $.

Questi annunci totalizzano milioni di visualizzazioni e grazie all’acquisto d’impulso possono facilmente trarre d’inganno svariati distratti acquirenti che si vedranno recapitato un surf di cartone. I siti di e-commerce creati ad hoc sono sufficientemente generici e forniscono così pochi dettagli che potrebbero anche farla franca contro il singolo consumatore.

Le piattaforme di social media ovviamente si dichiarano estranee alla truffa, avendo sistemi automatizzati che non possono individuare questa tipologia di truffe.

Da un punto di vista penalistico, qualora la vendita dovesse essere dichiarata truffaldina, andrebbe valutata anche la posizione del social network che dal presunto reato avrebbe tratto un vantaggio economico.

Non solo si potrebbe configurare un concorso in reato colposo ma, viste le modalità, andrebbe valutata una responsabilità maggiore come la colpa cosciente o il dolo eventuale. I numeri che fanno questi annunci sono veramente grandi e sostenere di non esserne al corrente sarebbe quantomeno bizzarro.

Le piattaforme di Jeff Bezos contano su complessi algoritmi per combattere questi fenomeni  e Amazon ci rimette profitti pur di tutelare i clienti.

Chissà se anche le piatteforme di  Zuckerberg  riusciranno a risolvere il problema o se dovremo aspettare la rivoluzione data dalla blockchain.

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